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Una nuova opera di Raymundo Sesma rivitalizza uno spazio di Città del Messico attraverso il colore dei materiali

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La Colecturía è uno spazio pubblico e privato allo stesso tempo, nato praticamente dalle rovine di quella che era originariamente la Colecturía nel secolo scorso, la quale svolgeva la funzione di raccogliere il cibo che costituiva le decime pagate dai contadini. Blas Cernicchiaro, creatore di questo spazio, riprende in qualche modo lo spirito del luogo e lo trasforma in uno spazio legato al cibo, che alla fine rappresenta il sostentamento di ciò che viene prodotto e cucinato in questo posto. In questo modo, la natura si riappropria di questo spazio, convivendo con un’architettura che oggi è storia, che rinasce e si ricrea.
L’architetto Tadao Ando menziona: “La realizzazione dell’architettura deve partire dal pensiero dell’endemicità e convivere attraverso le sue proprie risorse”. Questo è precisamente lo spirito di questo luogo. Per questo spazio è stato essenziale comprendere la tradizione da un punto di vista evolutivo, dove passato e presente si fondono in una lettura assolutamente contemporanea, creando una dialettica tra ciò che era e ciò che è oggi, con un forte senso di appartenenza. Si crea così un’estetica unica, con un marcato rispetto per i materiali e i vari elementi che abitano lo spazio.
Questo è un luogo da sperimentare sensorialmente, attivando tutti i sensi attraverso ogni elemento, come un viaggio che ti guida all’interno dell’architettura verso contesti inaspettati. La globalizzazione tende a omogeneizzare la cultura, ma questo progetto la interpreta nel senso della differenza, poiché è proprio nella differenza che risiede il senso di appartenenza e, quindi, ciò che ci distingue dagli altri.
In questo progetto si parla anche di un recupero architettonico che rispetta le sue origini in quanto a trascendenza, importanza e funzione. Lo spazio è pensato come un laboratorio sociale polifunzionale e sperimentale, che coinvolge agronomi, architetti, artisti, designer grafici e industriali, chef; un luogo in cui tutte le arti si esprimono sia al singolare che al plurale.
L’intero spazio della colecturía è composto da una piazza principale circondata da archi con uno specchio d’acqua, un ristorante, una caffetteria, un orto, una serra e uno spazio-laboratorio multifunzionale, oltre a un giardino scultoreo progettato dall’artista Raymundo Sesma. La natura si esprime e recupera lo spazio che prima le apparteneva, nutre e convive con l’artificio, con ciò che era e con ciò che oggi è storia, rinasce e si rinnova.

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