Finiture Green

Intervista a Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine

Colonnata n.137

A pochi giorni dalla conclusione della fiera londinese Surface Design Show, che ha visto una forte partecipazione di aziende della filiera del marmo, abbiamo intervistato Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine per fare un punto sul settore.

Il marmo è un materiale importante nel design e nell’architettura. Ci sono delle tendenze o novità di valore?

La pietra naturale è da sempre indissolubilmente legata all’attività del “costruire” dell’uomo, in virtù della sua qualità intrinseche di bellezza, autenticità, sostenibilità e durabilità. Tutte caratteristiche che la rendono protagonista, ovviamente, anche del design e dell’architettura contemporanea. Grazie al contributo delle tecnologie di ultima generazione è inoltre possibile creare oggi prodotti con spessori, forme e textures innovative, offrendo in tal modo una pressoché illimitata libertà creativa ad architetti e designer, che possono impiegare marmi, graniti e pietre per destinazioni d’uso impensabili fino a pochi anni fa.

La presenza di una nutrita rosa di aziende all’evento londinese è segno che il mercato Uk e in generale europeo è di grande interesse. Possiamo dare qualche numero e percentuale di come si stanno muovendo le aziende italiane di questa filiera?

La filiera lapidea italiana, che comprende sia i produttori di materiali che i costruttori delle tecnologie di lavorazione, conta più di 3.200 Aziende e 34.000 addetti. Con un fatturato di 4,5 mld di euro e una forte propensione all’export – pari a 3,2 mld, il 71,2% della produzione -, il nostro comparto rappresenta uno dei settori d’eccellenza del manifatturiero Made in Italy.

Al SURFACE DESIGN SHOW 2025 insieme a ICE-Agenzia abbiamo coordinato anche quest’anno la partecipazione di alcuni tra i più importanti brand italiani del settore. Nel 2024 il Regno Unito si è confermato tra i principali mercati di destinazione per i materiali lavorati italiani con importazioni per oltre 65 mln di euro. Più in generale, il mercato europeo nel suo complesso assorbe il 42,5% delle nostre esportazioni di pietre naturali – per un totale di 730 mln -, un valore addirittura superiore all’import dagli USA, nostro 1° buyer con 530 mln.

Quanto è sostenibile la filiera del marmo e quali azioni, in sintesi, si stanno portando avanti.

La pietra naturale è un materiale “naturalmente” sostenibile, non solo per le sue qualità intrinseche ma anche per le peculiarità del suo ciclo produttivo. A questo riguardo, Confindustria Marmomacchine è tra i fondatori e capofila di PNA-Pietra Naturale Autentica, la rete di imprese creata per promuovere e valorizzare il prodotto lapideo, la cui attività si è focalizzata negli ultimi anni soprattutto sul tema della “sostenibilità”. Un impegno che si è concretizzato nella realizzazione del primo studio LCA (Life Cycle Assessment) dei materiali lapidei estratti e lavorati in Italia, e, proprio pochi mesi fa, anche di uno studio LCA “Mondo” che ha preso in considerazione alcuni dei più importanti materiali stranieri lavorati nel nostro Paese, analizzando i vantaggi in termini di sostenibilità dell’utilizzo delle pietre naturali rispetto ai materiali artificiali e alle imitazioni ceramiche. L’obiettivo è quello di certificare il carattere intrinsecamente “green” del prodotto lapideo, posizionandolo come scelta sostenibile per designer e progettisti.

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