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Il CMF Design per la mobilità urbana: un caso studio

Claudia Gilardi

Cosa fa un CMF Designer quando approccia un progetto? Ce lo spiega Claudia Gilardi in questo caso reale.

Per spiegare il CMF Design partiamo dalla nostra esperienza quotidiana con gli oggetti che vediamo e utilizziamo. I colori e le sensazioni tattili (e olfattive) ci trasmettono stimoli che noi trasformiamo in risposta emotiva.
Compito della progettazione CMF è quindi esaltare e trasmettere, attraverso scelte coerenti con il design e le funzionalità, i valori, la filosofia del brand o del singolo oggetto.
Per questo motivo è essenziale che designer e specialisti CMF, lavorino in stretta collaborazione fin dall’inizio del progetto, unitamente al team che ne definisce i contenuti tecnologici.
Tramite una case history proverò a sintetizzare l’iter progettuale, dall’idea al risultato finale, che si tratti di realizzare un concept o un prototipo propedeutico a un successivo sviluppo per la produzione seriale.

Progettare con un approccio olistico

Oggi il CMF Design è finalmente considerato come una specifica professionalità e una progettazione multidisciplinare a tutti gli effetti.
Il mondo automotive per la sua vocazione costante all’innovazione è quello che finora a mio avviso ha colto maggiormente le opportunità della progettazione congiunta del design e dei materiali, pensiamo agli interni delle auto che saranno sul mercato nei prossimi anni, dove materiali e funzionalità/tecnologie saranno sempre piu’ interconnnesi.
Il “Design Circolare’, l’approccio complessivo al ciclo di vita dei materiali, dalla provenienza responsabile al loro riciclo finale, è certamente è un potenziale per tutti i settori.
La sostenibilità non è solo una crescente consapevolezza sociale, o una necessità dettata dai cambiamenti legislativi, è un’opportunità di innovazione che genera valore e permette ai brand di distinguersi rispetto ai concorrenti nel lungo periodo.

Case History

Climb-E è un concept innovativo di mobilità urbana che Italdesign ha presentato al CES di Las Vegas nel 2023 (in collaborazione con Politecnico di Torino) al quale ho avuto il piacere di collaborare nel mio ruolo di CMF Designer in Italdesign, ricoperto con grande entusiasmo, fino a giugno 2023.
Composto da una capsula, “un ascensore” in grado di integrarsi nelle strutture di edifici civili e residenziali, di nuova generazione e futuri, concepito per un uso in proprietà e da una piattaforma elettrica, in sharing, a guida autonoma, permetterà di sportarci partendo direttamente da casa nostra o dal luogo di lavoro per raggiungere la meta desiderata, senza soluzione di continuità, con un unico mezzo di trasporto, abbattendo così ogni barriera architettonica.
Nella prima fase, attraverso i virtual moodboard, è stata identificata la visione complessiva del progetto, e con i campioni fisici sono stati scelti i materiali principali che hanno avuto un impatto su tutte le scelte successive di dettaglio.
Nel caso di Climb-E i materiali degli interni dovevano essere un equilibrato punto di incontro tra mezzo di trasporto e luogo domestico, trasmettere tecnologia ma anche accoglienza e ospitalità.
La linea di cintura è la divisione cromatica dell’interno abitacolo: la zona superiore grigio scuro con finitura tattile e opaca, permette la miglior visibilità e fruizione dell’infotainmemt, attivabile con l’oscuramento delle ampie superfici vetrate, mentre nella zona inferiore le tonalità medio/chiare allargano visivamente lo spazio.
La scelta del color body è un richiamo al “mondo virtuale”, unendo una interferenza rosata al colore azzurro chiaro di base, è stata ottenuta una cromia che cambia in base alla luce e all’angolazione visuale,
Per un CMF Designer è necessario avere una conoscenza di base dei materiali a 360°, che ovviamente si forma e accresce nel tempo con l’esperienza.
Ecco quindi l’importanza di costruire un CMF Lab dove raccogliere e fare scouting di campioni fisici, con la preziosa collaborazione di fornitori di materiali e tecnologie, incluse le start-up, che mettono a disposizione know-how e vocazione all’innovazione, per raggiungere insieme nuovi obiettivi.
I campioni fisici, oltre a permettere lo sviluppo armonioso di tutto il progetto CMF, come un puzzle meticoloso, sono necessari per il confronto con modelleria/officina, selleria e verniciatura, allo scopo di valutare tutti gli aspetti necessari alla produzione effettiva dei pezzi, apportando upgrade e modifiche dove necessario.
Lo sviluppo di un progetto prevede infatti regolari meeting di avanzamento con tutto il team coinvolto, perché ogni scelta converga in un risultato coerente all’idea iniziale del progetto e fattibile nelle sue specifiche tecniche.

IL #CFMEXPERT CLAUDIA GILARDI:

Claudia Gilardi inizia il suo percorso professionale con un forte background tecnico-artistico: studio dei materiali, progettazione tessile, progettazione stilistica e modellistica. Dal 1983 lavora in diversi studi torinesi come graphic designer seguendo in particolare progetti di corporate e brand image per importanti multinazionali. Nel 1999 inizia il suo percorso professionale in Giugiaro Design dove intraprende anche la professione di CMF designer dedicata a trasporti (treni e mobilità urbana), prodotti di home design e macchine agricole, per poi diventare senior CMF automotive designer con l’integrazione in Italdesign. L’esperienza maturata nei materiali, nei processi di lavorazione e nel coordinamento di tutte le fasi del progetto uniti a una grande passione per l’innovazione, prosegue oggi con l’attività freelance CMF designer colour & advanced materials specialist.

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