Lo studio di architettura Paolo Scapolo e Monica Castoldi (Arch+engineering) di Pavia ha recentemente completato l’ampliamento di una scuola elementare situata in un piccolo paese della campagna pavese. L’intervento si distingue per l’uso del colore come strumento di riconoscibilità e caratterizzazione.
In un contesto dominato dalle tonalità naturali della terra, il colore è stato scelto non solo per delineare e identificare la funzione educativa dell’edificio, ma anche per trasformarlo in un punto di riferimento visivo per la comunità. Questa scelta cromatica non si limita a una funzione estetica: segna volontariamente una cesura con l’ambiente circostante, per evidenziare il nuovo intervento rispetto al paesaggio rurale, pur mantenendo la semplicità del linguaggio architettonico costituito da due aule con tetto a capanna, mentre allo stesso tempo sottolinea il ruolo simbolico della scuola come luogo di apprendimento, crescita e socialità.
«Inizialmente, l’approccio al colore è stato più semplice nel contesto delle abitazioni private – dice Monica Castoldi – come case e residenze. Tuttavia, con l’avvio della progettazione di edifici pubblici, come scuole materne, elementari, medie e superiori, è emersa una realtà diversa. Gli edifici ereditati da interventi precedenti si presentavano privi di colore, sia negli esterni, che costituiscono il primo impatto per bambini e ragazzi, sia negli interni, dove trascorrono la maggior parte della giornata».
Questo ha portato il team a interrogarsi sull’importanza del colore negli ambienti scolastici. Un esempio significativo è il progetto realizzato a Landriano, dove è stato integrato un nuovo edificio a una struttura preesistente. Quest’ultima, caratterizzata dal linguaggio architettonico del luogo, presentava l’utilizzo predominante del mattone.
«Il progetto ha affrontato inizialmente il tema dell’accoglienza del bambino – prosegue Paolo Scapolo – concentrandosi sul momento del distacco dal genitore, che avviene tipicamente all’ingresso della scuola, attraverso la progettazione di una copertura al percorso. Questo primo intervento aveva l’obiettivo di accompagnare il bambino verso un’esperienza positiva e rassicurante sin dal suo arrivo.
Successivamente, la scelta cromatica si è focalizzata sui colori primari, una decisione molto precisa e coerente con la funzione dell’edificio, poiché si tratta di una scuola elementare. I colori primari, facilmente riconoscibili e familiari per i bambini, sono stati utilizzati come elemento chiave per favorire l’identificazione e la comprensione degli spazi, rendendoli accoglienti e intuitivi».
Il progetto presenta un rimando, forse inconsapevole, allo schematismo di Mondrian, con l’uso dei colori primari e un disegno essenziale dei serramenti. Molto importante è la continuità verso l’esterno data dai serramenti a tutta parete che inondano di luce le aule e inseriscono gli ambienti nel contesto della pianura.
«L’obiettivo – proseguono gli architetti Scapolo e Castoldi – era creare qualcosa di diverso, evitando di replicare la tipologia originale, ma rispettando al contempo la percezione e il riconoscimento da parte dei bambini, soprattutto quelli più piccoli, per i quali l’ambiente scolastico rappresenta il primo distacco dal genitore.
Un esempio è il tetto a capanna, reinterpretato in chiave moderna, insieme a un involucro esterno uniforme per colore, che rompe con la tradizione di distinguere il tetto dalle pareti. Questo progetto, disegnato con cura anche a mano, è stato ben accolto dall’amministrazione, che ha apprezzato l’audacia e l’innovazione della proposta. Nel processo progettuale, la scelta dei colori viene inizialmente definita a tavolino, ma successivamente affinata direttamente in cantiere, soprattutto negli spazi interni. Questo permette di valutare l’interazione dei colori con la luce naturale e artificiale, elementi fondamentali per la percezione e l’atmosfera dell’ambiente».
«Negli interni il colore è stato studiato con particolare attenzione, considerando non solo pareti e pavimenti, ma anche il soffitto, spesso trascurato – interviene Monica Castoldi. Ritenuto una “quinta parete”, il soffitto assume un ruolo fondamentale nell’identità degli spazi. Nel caso specifico, è stato scelto di lasciare a vista la struttura, che è un prefabbricato di legno, per trasmettere calore e armonizzarsi con i toni caldi della pavimentazione».
Gli interni sono stati organizzati cromaticamente in base alle funzioni. I corridoi, dedicati alla distribuzione, presentano colori che identificano i percorsi, mentre ingressi e aule sono differenziati con tonalità specifiche. Il bianco è impiegato solo per elementi complementari come arredi o illuminazione.Questo approccio cromatico contribuisce a creare spazi funzionali, accoglienti e ben definiti. Nell’ingresso è stata utilizzata la parete del portale per creare un effetto “cartella colori”, con rettangoli che rappresentano tutte le tonalità usate all’interno della scuola, offrendo un elemento didattico per i bambini.
I bagni, invece, sono stati progettati con una scelta cromatica indipendente. Essendo spazi di utilizzo rapido, il colore qui non influisce sulla dinamica delle attività.
All’interno delle aule, le pareti sono caratterizzate da due colori distinti, con una tonalità specifica per la parete della lavagna, progettata per catturare l’attenzione. I colori, più desaturati rispetto all’esterno, creano un’atmosfera equilibrata e funzionale.
Un altro aspetto rilevante è l’attenzione agli impianti: in questo progetto, il riscaldamento a pavimento è stato scelto per eliminare elementi visibili, garantendo spazi puliti e funzionali.
Si tratta di un intervento di dimensioni contenute ma fortemente caratterizzato dalla ricerca cromatica. Il colore, infatti, svolge un ruolo centrale, affiancato da un’attenta progettazione modulare.
Il sistema progettato consente un’estensione infinita grazie ai moduli prefabbricati, garantendo flessibilità e adattabilità. Questa scelta risponde anche a esigenze pratiche, come possibili aumenti demografici, offrendo soluzioni versatili e funzionali.
Foto: Paolo Scapolo e Monica Castoldi