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Colore come elemento emozionale del progetto

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Per una discreta fetta di professionisti che lavorano con il colore, parlare di trend non è una narrazione solida e sminuisce l’importanza di questo importante aspetto della progettazione.

The latest color trend is No-COLOR-TRENDS: un concetto condiviso da molti progettisti del colore e che campeggia potentemente sul profilo di Raluca Andreea Hartea, founder di RAH Color, un metodo utilizzato da sempre più interior designer, architetti e aziende per definire in modo rapido ma scientifico le palette colore da applicare ai progetti.
Il punto di partenza è scientifico e prescinde da fattori più oggettivi a cui si lega la consueta progettazione del colore, prediligendo invece un approccio umano centrico. Il progetto colore si sviluppa sulla persona, sul suo vissuto, sul presente, sulle emozioni suscitate dal colore. Un ricordo inaspettato può generare la sensazione e far vivere un colore come preferito così come un altro potrebbe provocare repulsione perché inconsciamente legato a un momento spiacevole della vita.
Da 15 anni il lavoro di Andreea è stato duplice: da una parte comprendere e definire un metodo con delle basi scientifiche, con studi approfonditi sulle neuroscienze e, come conseguenza, affinare una modalità che rendesse scalabile e utilizzabile questo metodo dai professionisti, interior designer e architetti, che dal 2020 si traduce nel RAH test.
Una buona dose di competenze in campo artistico provenienti dalla formazione in belle arti di Andreea, abbinata a studi sull’ipnosi e sulle neuroscienze, hanno permesso di affinare nel tempo il metodo fino ad arrivare al consolidarsi del test. La professionista si è concentrata sui meccanismi della percezione inconscia ed emotiva, sulla neuroestetica (ovvero come funziona la parte cognitiva che interpreta quello che vediamo) e la sindrome di Stendhal – la reazione che si ha davanti ad un’opera d’arte – abbinati all’ipnosi.
«Il colore viaggia alla velocità della luce; è l’informazione che per prima colpisce i nostri sensi. Ma, soprattutto, con il suo campo visivo esteso ci permette di comprendere quello che stiamo vedendo e darci delle informazioni essenziali. Così come abbiamo un’identità psicologica, abbiamo anche una identità cromatica. Significa che alcuni colori presenti nei momenti per noi emotivamente più importanti, nel bene e nel male, li registriamo e condizioneranno sempre quello che vedremo» ci spiega Andreea.
Oggi i professionisti possono formarsi con Raluca Andreea Hartea e accedere al generatore RAH solo dopo aver concluso la formazione sul test RAH Colour. Il test rintraccia i colori da una selezione di 230 colori e il generatore mostra il risultato contenente una serie di analisi su come applicare il colore nell’ambiente.

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